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Teatro? Un sogno oltre le sbarre: progetto per attori-detenuti a Castelvetrano

Si chiama «L’isola del tesoro»: prevede la partecipazione di reclusi sia come spettatori che come protagonisti

CASTELVETRANO. Primo approccio con il teatro per sei detenuti ospiti della casa circondariale di Castelvetrano, che sabato occuperanno le prime file della platea del Teatro Selinus per assistere al nuovo lavoro del castelvetranese Rino Mario “Orapronobis”, scritto e diretto dallo stesso autore del testo e interpretato dall’attore Fabrizio Ferracane. Tutto ciò è propedeutico alla bella iniziativa fortemente voluta dalla stesso Fabrizio Ferracane di far partire il laboratorio teatrale presso la stessa casa circondariale “L’isola del tesoro”, che si ispira al famoso romanzo di Robert Louis Stevenson.
Un progetto condiviso dal ministero e reso adesso cantierabile già a partire dal prossimo mese di giugno e che vedrà la partecipazione dei detenuti scelti, quali attori protagonisti del lavoro. Selenia Conigliaro educatore della Casa Circondariale: ”Il laboratorio costituisce una attività trattamentale madre, che riesce a far fare al detenuto un percorso suo. In carcere l’identità viene schiacciata”.
Tutto nasce dalla rappresentazione in carcere di qualche anno fa di “Ferrovecchio” sempre dello stesso autore Rino Marino, che ha fatto emozionare i cinquanta presenti e secondo lo stesso Ferracane attore protagonista: ”per noi attori la migliore e più bella replica di questo lavoro”.
Per quanto riguarda l’inizio del progetto lo stesso Ferracane, nel ringraziare la grande sensibilità della stessa Selenia Conigliaro aggiunge: ”di avere una gran voglia di cimentarsi in questa attività didattica con gli ospiti della Casa circondariale, dopo che abbiamo ottenuto i vari permessi dal Ministero”.
Rino Marino, medico psichiatra, autore, regista anche del Film Malombra, dove hanno recitato molti attori, affetti da disagio psichico parla dell’iniziativa: ”si tratta di una apertura all’interazione socio-relazionale, un momento condiviso.
Nei protagonisti, che si sentono importanti nel calcare le scene o nel girare sequenze di un film, c’è un notevole incremento dell’autostima in una situazione d’isolamento”, conclude Fabrizio Ferracane, attore tra l’altro nelle serie “Il Capo dei Capi “ e di recente protagonista nella serie “Squadra antimafia 2”: ”L’isola del tesoro”, vuole essere da stimolo per i detenuti per far trovare loro un nuovo tesoro dopo il carcere, quale la famiglia, il lavoro e la stima in se stessi, condizioni necessarie per potere riprendere un nuovo percorso di vita”.

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