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L’Airgest: "Senza la Provincia si rischia il collasso"

Castiglione, presidente dell'Airgest, la società di gestione dell'aeroporto, rinnova l’invito ai Comuni: "Finanziateci"

TRAPANI. "Con l'abolizione, di fatto, della Provincia, sparisce l'unico Ente locale che aveva parzialmente accompagnato il grande progetto del piano strategico di sviluppo aeroportuale che, approvato dai soci e dall'Enac, rappresenta il punto di riferimento per i 30 anni di concessione". E' sempre più preoccupato Salvatore Castiglione, presidente dell'Airgest, la società di gestione dell'aeroporto, per il futuro del "Vincenzo Florio". Rivolge, pertanto, un nuovo accorato appello ai sindaci del territorio perché verifichino l'opportunità di "assicurare i presupposti societari idonei all'attesa continuità di gestione. Nessuno può più nascondersi dietro l'equivoco della presenza della Provincia - sottolinea il presidente dell'Airgest - sia come socio che come contributore e quindi, d'ora in avanti - dice, rivolto ai sindaci - potremo soltanto prendere atto della vostra effettiva volontà e capacità di rispondere alle esigenze di sviluppo aeroportuale e del traffico". E, per evitare fraintendimenti, chiarisce che la partecipazione societaria dei Comuni non sarebbe "un finanziamento ad Airgest, ma un investimento per lo sviluppo del traffico e dei collegamenti della Sicilia occidentale".
In mancanza di un cofinanziamento da parte degli Enti locali, pubblici e privati, il rischio, per Airgest, è di trovarsi obbligata ad operare la scelta di ridimensionare il posizionamento ed il ruolo di un aeroporto che "viaggia" verso i 2 milioni di passeggeri e che, anche nella considerazione della prossima scadenza (aprile 2014) del vigente accordo con il vettore di riferimento low cost (la compagnia irlandese Ryanair), invece, potrebbe ritrovarsi a contare quei 350-400 mila passeggeri che a stento si raggiungevano negli anni 2006-2007. L'appello ai sindaci è pure basato sulla considerazione, certificata da uno studio della società specializzata Kpmg, dei "benefici addotti al territorio" dall'aeroporto "sia in termini di incremento del Pil (prodotto interno lordo) che di opportunità di sviluppo economico ed occupazionale".
Una richiesta quella di Castiglione che contiene, infine, uno "schema partecipativo" ai costi previsti per il rinnovo degli accordi futuri e poliennali con i vettori, basato sulle statistiche dei soggiorni dei turisti nelle diverse città della provincia e quindi proporzionato ai pernottamenti con riferimento alla quota di traffico turistico "incoming" dell'aeroporto.
Uno schema che, per dare trasparenza di contribuzione, passerebbe attraverso il "driver di ripartizione" rappresentato dall'effettivo beneficio ricevuto da ogni territorio a fronte del cofinanziamento richiesto "e che, ribadiamo - conclude Castiglione - sarà controllabile e speso a consuntivo e certificato sulla base del traffico assistito".

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