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Da Pantelleria a Palermo per il parto: «Un viaggio a rischio e tante spese»

Il racconto di una trentenne e la protesta contro la chiusura dei punti nascita. Borsellino: presto il piano per isole minori e zone montane

PANTELLERIA. Mentre l’assessore regionale alla salute Lucia Borsellino fa sapere che il progetto per la riapertura dei punti nascita sulle isole è a buon punto, le sale parto nelle isole minori sono ancora chiuse e il turismo delle partorienti tra Pantelleria, le Eolie e la terra ferma è l’unica certezza che si registra al momento. Viaggi in aereo o in nave a proprie spese, perché partorire nelle isole in condizioni di normalità è vietato. Ieri mattina a Palermo è arrivata Melina Bonomo, 30 anni, che fra qualche giorno metterà alla luce Jasmine: «Fino a stamattina (ieri per chi legge, ndr) speravo che si rompessero le acque e potevo partorire in emergenza – racconta – per così rimanere a Pantelleria». Paradossalmente ci si affida all’emergenza per rimanere sull’isola e così avere vicino i propri cari. E invece, Melina ha dovuto prendere l’aereo di linea col certificato di via rilasciato dal ginecologo dell’ospedale «Bernardo Nagar» di Pantelleria, per essere visitata stamattina da un ginecologo all’ospedale Civico di Palermo, il nosocomio dove partorirà. «Ho dovuto firmare un paio di documenti aggiuntivi forniti dalla compagnia aerea Darwin – ha detto ieri – e il comandante, proprio per la mia presenza a bordo, ha dovuto percorrere una rotta a più bassa quota per evitare rischi». A Palermo Melina è giunta in compagnia del marito Giacomo Croce, disoccupato, che, se i tempi prima del parto si allungheranno, dovrà tornare sull’isola. Intanto, a proprie spese - per un totale di almeno mille euro - soggiornano da ieri in un residence in città, dove è andata ad incontrarli Monica Modica che per il movimento «Il Megafono» sta seguendo la questione e la protesta delle mamme: «L’annuncio e non la certezza della giunta regionale di aver mantenuto i punti nascita aperti ha soltanto creato false illusioni. Il progetto da sviluppare con Toscana e Veneto ha bisogno ancora di tempo e, intanto, le mamme pronte al parto possono aspettare ancora i tempi della politica? Ci aspettiamo che l’assessorato possa adottare un provvedimento in deroga, per riaprire immediatamente i punti nascita, in attesa che il progetto Sicilia-Toscana-Veneto venga approvato».
L’assessore Borsellino intanto ieri ha precisato che «presto sarà operativo il piano per mantenere i punti nascita nei centri caratterizzati da difficoltà di comunicazione (isole minori e zone montane). Abbiamo definito direttamente - continua l’assessore - la scheda complessiva come Regione Sicilia e contiamo di poterla trasmettere presto, insieme a Veneto e Toscana, alla Commissione Salute composta da tutti gli assessori regionali alla Sanità».

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