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Castelvetrano, centro storico verso il "default"

I consiglieri comunali denunciano la chiusura di diverse attività commerciali dovuta, anche, al fenomeno della dispersione abitativa e dell’impoverimento del sistema economico

CASTELVETRANO. Secondo alcuni consiglieri comunali di Castelvetrano, il centro storico del centro belicino è prossimo al default. In un lungo documento, Tommaso Bertolino del gruppo degli “indipendenti” di cui fanno parte anche i consiglieri comunali, Gian Piero Lo Piano e Franco Martino la zona storica di Castelvetrano è in piena recessione. Secondo lo studio realizzato dai consiglieri, diversi sono i motivi per cui sta aumentando la tendenza ad abbandonare il centro storico determinando cosi, il fenomeno della dispersione abitativa e di conseguenza dell’impoverimento del sistema economico coinvolto. Negli ultimi anni, in effetti, nella zona storica di Castelvetrano si sono registrate diverse chiusure. Negozi storici hanno gettato la spugna. Le ragioni sono diverse.
L’attuale momento congiunturale di certo ha agevolato questo precipitare economico di alcune attività. Negozi come “Rosolia” che richiamavano utenti dall’intera valle del Belice oggi non esistono più. Qualcuno se la prende anche con il sistema delle piazze che di fatto, non avrebbe molto aiutato lo sviluppo economico del centro. “Un dato è certo-afferma il consigliere Bertolino- negli ultimi anni il salotto castelvetranese si è di molto svuotato. Anche nelle abitazioni. In tale direzione molti paesi europei e non solo hanno messo in atto politiche per il recupero dei centri storici e per il miglioramento della loro vivibilità, finalizzati e su questo intendiamo stimolare l’amministrazione comunale”. Secondo i firmatari del documento, sarebbe opportuno attivare una dotazione di strumenti finanziari volti al sostegno e al miglioramento dell’attrattività del centro. Tra i vari punti di proposta,l’introduzione di linee guida per lo sviluppo dell’accessibilità e dell’offerta di abitazioni; l’applicazione di un Piano di Gestione Integrato del patrimonio culturale. Infine, istituire la « zone a burocrazia semplificata o zero », Approvazione di un regolamento attuativo o atti di indirizzo a sostegno delle attività commerciali già avviate o da avviare, mediante politiche fiscali a favore di iniziative come “zero tasse al Commercio” nella fase di inizio dell’attività o in caso d crisi riconosciuta. Ancora Bertolino aggiunge: ”quando si spegne un’insegna, è un pezzo di città che muore cerchiamo di salvare il commercio del centro». 

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