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Giro di usura e decine di vittime: due arresti a Palermo

Per anni avrebbero gestito prestiti con tassi altissimi ai danni di imprenditori e commercianti del capoluogo e del Trapanese. Scoperto un patrimonio per un valore complessivo di circa 20 milioni

PALERMO. La Guardia di finanza  ha arrestato due palermitani, con l'accusa di usura, che per anni avrebbero gestito un vastissimo giro di prestiti con tassi altissimi che ha coinvolto decine di imprenditori e commercianti della provincia di Palermo e di Trapani. L'ordinanza che applica la misura cautelare della custodia in carcere è stata emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della  Procura.    
I prestiti erano concessi a tassi di interesse esorbitanti, tra il 120% ed il 300% annuo. Tra le vittime imprenditori, piccoli artigiani e commercianti, ma anche casalinghe e pensionati.  I finanzieri hanno scoperto un patrimonio, accumulato negli anni con i proventi dell'usura, che è stato sequestrato agli indagati conti correnti, libretti di risparmio, quote di fondi comuni di investimento, titoli di Stato, quote societarie e 60 immobili tra appartamenti, ville, garage, locali commerciali, dislocati tra Palermo e Balestrate, un appartamento a Milano, per un valore complessivo di circa 20 milioni di euro.    
A nulla - dice la GDf - è servito l'espediente di uno degli indagati di disfarsi formalmente dell'immenso patrimonio personale, trasferendolo cartolarmente ai figli: le indagini economico-patrimoniali condotte dalle Fiamme Gialle, hanno dimostrato come l'unica fonte di ricchezza che aveva permesso di realizzare tutti gli investimenti patrimoniali, fosse, di fatto, costituita esclusivamente dalla redditizia attività usuraria.    Uno degli arrestati negli ultimi venti anni aveva dichiarato redditi ai limiti della sussistenza e persino perdite derivanti da un'attività di commercio di ceramiche, risultata poi essere inattiva da diversi anni.    
Gli investigatori hanno quindi seguito gli arrestati - uno è soprannominato "il monaco" - per mesi, monitorando i loro spostamenti ed i loro quotidiani contatti con le vittime, e hanno esaminato la notevole mole di documentazione che ha permesso di ricostruire il vorticoso "giro di affari".
Gli arrestati sono Francesco Abbate di 59 anni e Gaspare Delia di 29 anni tutti e due residenti a Balestrate. I provvedimenti sono stati firmati dal gip Lorenzo Matassa i due sono accusati di usura ed esercizio abusivo di attività finanziaria. Lunghissimo l'elenco dei beni sequestrati. Undici immobili a Balestrate tra la via Galileo Galilei, via IV novembre, via Paolo Paternostro, via Paolino Gesù Grande e via Montegrappa. Sempre a Balestrate altre sette abitazioni in contrada Forgia. Quattro immobili in via Altarello di Baida a Palermo. Dieci immobili in Cortile San Giuseppe ad Altarello a Palermo. Ancora quattro case in via Pitré a Palermo. Altre otto abitazioni in via San Giuseppe ad Altarello. Nell'elenco di sessanta quattro proprietà c'é anche un immobile a Milano in viale Monza e tre appartamenti a Palermo in via Venezia, uno ad Altavilla Milicia in contrada Aci e uno a Partinico in via Fonte Merilli. 

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