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Controlli sul pesce, multe a raffica: pugno duro della Capitaneria

Prodotti ittici e frutti di mare senza la giusta etichettatura e documentazione. E per il maltempo porto interdetto

MARSALA. Pesce e frutti di mare venduti senza la giusta etichettatura e documentazione, scattano sequestri e multe per circa novemila euro ad opera della Capitaneria di Porto.
Si tratta dei controlli nel comparto della pesca programmati nel mese di marzo dal comandante dell’ufficio marittimo di Marsala, il tenente di vascello Raffaele Giardina che sono stati condotti nonostante le condizioni meteo-marine siano state, negli ultimi giorni, particolarmente avverse al punto che gli uomini del Circomare sono stati impegnati anche di tutela della sicurezza della navigazione, per garantire l’ormeggio in sicurezza delle imbarcazioni in porto, nonché della pubblica incolumità. In particolare i militari hanno curato interventi nell’area portuale per la rimozione di pannelli divelti dal vento.
Il tenente Giardina, inoltre, ha anche emanato l’ennesima ordinanza di interdizione nel molo Colombo a causa di alcune lampade in una torre-faro istallata nell’area portuale e che, per il forte vento sono rimaste penzolanti e parzialmente divelte. Ciononostante le attività di verifica degli uomini del Circomare hanno interessato la parte della filiera della pesca che si rivolge alla tutela dei consumatori puntando l’accento sui controlli presso la vendita al dettaglio dei prodotti ittici per verificarne la tracciabilità, rintracciabilità, salubrità e commerciabilità. Ad effettuare le verifiche sono state diverse pattuglie e il personale della motovedetta CP 2114, che hanno effettuato sopralluoghi presso i centri di grande distribuzione del territorio, pescherie e ristoranti. In particolare presso i venditori di prodotto ittico sono state riscontrate alcune irregolarità.
“All’interno di una pescheria – spiega Raffale Giardina – è stata rilevata la mancanza dell’idonea etichettatura di parte del pescato esposto per la vendita ed è stato elevato un verbale amministrativo pari a 1.166 euro. Invece – aggiunge il comandante del porto – presso il settore della ristorazione l’attività svolta si è rivelata complessa in considerazione delle diverse fattispecie comportamentali tenute che hanno condotto all’elevazione di alcuni verbali amministrativi per le irregolarità riscontrate”.
Per questo sono stati elevati tre verbali amministrativi di cui uno pari a 4.000 euro per la detenzione e commercializzazione di prodotti ittici, ossia aragoste ed astici, in tempi vietati, uno pari a 1.500 euro per mancanza di documentazione idonea finalizzata a comprovare la provenienza del prodotto ittico e una pari a 2.000 euro per aver detenuto e commercializzato ricci di mare senza la necessaria documentazione.
Verbali per quasi 9.000 euro, tutto prodotto ittico non in regola è stato posto sotto sequestro.

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