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Case abusive in contrada Spagnola: riparte l’iter per le demolizioni

Svuotata ieri una villetta che fa parte dell’elenco di ventidue costruzioni da abbattere

MARSALA. Dopo alcuni mesi di pausa è ripresa la procedura preliminare per la demolizione delle costruzioni abusive realizzate entro i 150 metri dal mare. La ripresa con i preliminari previsti dalla demolizione di una costruzione che insiste nel versante nord, in contrada Spagnola. Si tratta di una villetta già censita tra le 22 costruzioni che facevano parte del lotto delle case da demolire (elenco trasmesso per altro alla Procura della Repubblica che segue il problema dell'abusivismo costiero). Ieri alla presenza di Vigili Urbani, Polizia e Carabinieri la ditta che esegue i lavori di sgombero delle case da demolire ha cominciato a svuotare la villetta in questione provvedendo, come previsto dall'iter di sgombero, a trasferire in appositi locali (che saranno sotto il controllo dei vigili urbani) mobili e masserizie che erano all'interno della villetta. Analogo procedimento nei prossimi giorni anche per un'altra villetta attigua a quella svuotata ieri anch'essa nel novero delle costruzioni da demolire. Secondo una previsione di massima le operazioni di demolizione dovrebbero essere eseguite entro il mese di marzo o al massimo nei primi aprile, quando il Comune affiderà il servizio di demolizione che per le prime dieci costruzioni è stato svolto dalla "Edil Costruzioni" di Alcamo. Ora il nuovo dirigente del settore Territorio e Ambiente, ingegnere Francesco Patti, ha impegnato la somma di 120 mila euro per rifare la nuova gara d'appalto per le demolizioni. Le costruzioni da demolire sono ancora 12, localizzate sia nel versante nord che sud. Si tratta di case che, dopo le procedure previste dalla normativa vigente, sono state definite non sanabili e già acquisite al patrimonio indisponibile del Comune. Finora si era sperato che a livello regionale fosse approvata una nuova legge in sanatoria o una legge relativa al riordino delle coste che potrebbe consentire il "salvataggio" di buona parte delle costruzioni abusive esistenti a Marsala, buona parte delle quali lungo la fascia litoranea che va da Marausa, in territorio del comune di Trapani, a Torre Sibiliana in territorio di Petrosino. Una speranza riaccesa da quel progetto di riordino delle coste che è stato già discusso in Commissione Territorio e Ambiente dell'Ars nella scorsa legislatura e che è rimasto inevaso proprio per lo scioglimento anticipato dell'Ars. Ora la speranza che con il governo Crocetta quel decreto possa trovare approvazione e salvare una buona parte delle case abusive che sono sul territorio marsalese.

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