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Campobello di Mazara, amanti uccisi: due arresti dopo 23 anni

All'origine dell'omicidio un'intricata vicenda sentimentale e una violenza sessuale ai danni di una bambina che all'epoca aveva 9 anni

TRAPANI. I carabinieri stanno eseguendo un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip di Marsala nei confronti di due fratelli di Castelvetrano, ritenuti responsabili di un duplice omicidio commesso il 24 agosto 1990 in un ovile di contrada Dionisio, a Campobello di Mazara, sempre nel Trapanese, dove furono uccisi a colpi di lupara due amanti: Paolo Favara, 30 anni, e la cognata Caterina Vaiana di 33.

All'origine dell'efferato omicidio, una intricata vicenda sentimentale e anche una violenza sessuale ai danni di una bambina che all'epoca aveva appena 9 anni. L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Marsala, Bernardo Petralia, ha consentito di risolvere il caso, a distanza di quasi 23 anni, assicurando alla giustizia i due presunti killer.

Il caso riaperto grazie agli input forniti dalla figlia di lei e dal figlio di lui. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Marsala, hanno arrestato i presunti assassini: due fratelli della donna, Michele Claudio e Giuseppe Vaiana di di 58 e 51 anni.  Il movente sarebbe da collegare a un prestito di 13 milioni di lire mai restituito e alla paura che la sorella denunciasse uno dei due dopo avere scoperto che anni prima aveva violentato sua figlia, quando la bambina aveva nove anni.  Per la Procura di Marsala «il duplice omicidio, all'epoca del tutto privo di decifrazione, trova pertanto oggi non una plausibile ma una logica, univoca e convincente spiegazione nel doppio obiettivo (raggiunto) riconducibile ai due fratelli Vaiana»: impedire che l'autore della violenza carnale potesse finire in carcere e recuperare 13 milioni dati in prestito, e mai restituiti, attraverso la vendita del gregge dei due amanti.

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