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Uno studio sul passito di Favignana: «Una risorsa per la nostra provincia»

Gli alunni dell’«Abele Damiani» di Marsala hanno effettuato una ricerca sulle qualità organolettiche del vino

MARSALA. Avviata dagli studenti dell’istituto tecnico agrario «Abele Damiani» la prima ricerca culturale- scientifica sul passito di Favignana: ne seguirà una pubblicazione che sarà presentata in occasione del concorso nazionale Bacco Minerva. Si tratta di un’iniziativa degli studenti del laboratorio di chimica enologica che è coordinato dal docente Giovanni Saladino, impegnato da anni nella sperimentazione enologica. «Solitamente questo genere di lavoro empirico e di ricerca viene curato dall’università, ma noi abbiamo voluto anticipare i tempi – ha spiegato il docente – ne è seguita una ricerca che intende teorizzare le caratteristiche di un vino finora mai adeguatamente analizzato: il passito di Favignana, che riteniamo possa divenire una risorsa per il mercato della nostra provincia». Al centro dello studio, prima di tutto le uve di zibibbo coltivate a Favignana riguardo alle quale gli studenti stanno analizzando gli aromi varietali nel proprio consolidarsi nella pianta all’interno della temperie climatico-ambientale dell’isola. «Intendiamo dimostrare che la precisa unione di terra tufacea (mentre il noto passito di Pantelleria ha origine da un vitigno coltivato su terra lavica) unita al clima tipico delle aree marine – hanno aggiunto gli alunni – producono un vitigno dalle qualità organolettiche uniche». Per fare ciò e affinché lo studio abbia rilevanza scientifica gli studenti hanno effettuato saggi sul suolo e indagini in loco, in vari periodi dell’anno, per verificare lo sviluppo della pianta e del frutto che si sviluppa nel tipico impianto ad alberello secondo la tradizione viticola marsalese. Oltre che un lavoro di analisi dell’esistente, il lavoro degli alunni punta ad essere anche un manuale per la realizzazione del migliore passito di Favignana, con una particolare attenzione ai rischi – come l’umidità – e degli aspetti favorevoli della location scelta – come, ad esempio, il clima ventilato che mette a riparo dall’attacco di muffe e parassiti. «Al termine della nostra ricerca – aggiunge Saladino – contiamo di riuscire ad analizzare e descrivere tutte le sostanze aromatiche del prodotto d’eccellenza che si è appena affacciato sul mercato». Lo studio – corredato da foto – verrà presentato in occasione del concorso nazionale Bacco Minerva che quest’anno si terrà nell’istituto marsalese diretto da Domenico Pocorobba in quanto lo scorso anno l’Ita «Damiani» si è aggiudicato il primo premio della competizione.

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