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Tre Fontane dimenticata d’inverno: furti, incendi e spiaggia «occupata»

Le intense piogge hanno portato via più parti di asfalto del lungomare ovest

CAMPOBELLO DI MAZARA. Dopo i furti anche un incendio. E nelle ultime settimane, complice le piogge e il mare grosso, si è aggravato lo stato d’abbandono in cui versa Tre Fontane, a Campobello di Mazara. Se emergenza non è, poco ci manca nella frazione che d’estate s’affolla di turisti e vacanzieri e d’inverno si spopola e, capita pure che alcune vie rimangono al buio per alcune sere. Qualche giorno addietro un incendio ha distrutto il portone d’ingresso della residenza estiva di un macellaio di Campobello, in via TF1 est a Tre Fontane. I piromani sono entrati in azione indisturbati, cospargendo il liquido infiammabile (presumibilmente alcool) e dando fuoco al portone che è andato parzialmente bruciato. Sul caso indagano i carabinieri della locale stazione. E gli stessi militari dell’Arma indagano pure su una serie di furti che sono stati commessi ai danni di attività commerciali (nella zona centrale della frazione) ma anche abitazioni in zone periferiche. I ladri sono entrati in azione con lo stesso copione: di notte e indisturbati, nonostante la presenza delle telecamere della videosorveglianza comunale. Ma la frazione proprio in queste ultime settimane ha mostrato i segni evidenti dell’abbandono. Le intense piogge hanno portato via più parti di asfalto del lungomare ovest (vicino la torre saracena è venuto giù pure un tratto del muretto realizzato col progetto d’ammodernamento, all’altezza della via Palermo e poco più avanti), zone oggi transennate da parte della Polizia Municipale per segnalarne il pericolo. Ma le forti mareggiate, che in alcuni punti hanno raggiunto il muretto che delimita la spiaggia dal lungomare, hanno scoperto anche alcuni grossi tubi in cemento e la conduttura di scarico che si trovavano sotto la massicciata in sabbia dello stabilimento balneare “La Loggia”, sul lungomare ovest della frazione. Sulla spiaggia sono in bella vista i blocchi di cemento che si trovavano sotterrati dai cumuli di sabbia sui quali ogni estate viene costruito il lido in legno. La locale sezione di “Sinistra, Ecologia e Libertà” ha denunciato la questione inviando un’e-mail presso la Guardia Costiera di Mazara del Vallo. Francesco Licata, coordinatore locale di Sel, ha chiesto un tempestivo intervento della Capitaneria, «per ripristinare la “normalità” in quel sito e accertare le responsabilità per questo danno ambientale». Il “caso” è finito anche sui social network scatenando il dibattito e i commenti dei cittadini intervenuti.

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