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Partanna, branco di cani fa strage di pecore

Allarme randagismo. La giunta chiede l’intervento dell’Unione dei Comuni della Valle del Belice

PARTANNA. Un branco di cani randagi assalta un gregge di pecore a Partanna uccidendone 7. Si riaccende così l’allarme randagismo, tanto che la giunta comunale ha predisposto una delibera per trasferire il servizio legato alla gestione del fenomeno all’Unione dei Comuni della Valle del Belìce. L’episodio è accaduto nella notte tra martedì e mercoledì. Per lo smaltimento delle carcasse degli animali, allevati da un pastore del luogo, è intervenuto il Comune con un’ordinanza sindacale.

L’amministrazione comunale, inoltre, sta lavorando ad un atto di delibera per trasferire all’Unione dei Comuni della Valle del Belìce il servizio legato alla gestione del fenomeno del randagismo. A renderlo noto è il sindaco Giovanni Cuttone. Sull’iniziativa il presidente dell’Unione dei Comuni della Valle del Belìce, Saro Drago, sottolinea: «Manca l’approvazione dell’atto deliberativo di un paio di Comuni e poi il servizio sarà trasferito all’Unione. Contiamo di completare l’iter entro il mese di febbraio». Poi un cenno alle iniziative che l’organismo intende attuare. «Creeremo un maggior coordinamento con l’Asp – aggiunge -. Sarà designato un coordinatore del servizio nei Comuni interessati. Poi in forma associativa abbiamo dato la nostra disponibilità al comune di Salemi per l’adesione al progetto riguardante la realizzazione di un canile».

Progetto, quest’ultimo, a cui stanno lavorando gli uffici dell’Ente salemitano. L’obiettivo è quello di creare un day hospital nelle terre confiscate alla mafia per arginare il fenomeno del randagismo e contestualmente creare nuovi posti di lavoro. È questo l’intento della commissione straordinaria che gestisce il centro belicino. In un primo momento l’idea era quella di accedere ad un bando regionale e coinvolgere i Comuni limitrofi. Ora, per accelerare i tempi, visto che il fenomeno è in espansione, il Comune ha deciso di impegnare fondi propri, circa 160-170 mila euro, risparmiati dalla politica nel 2012, per realizzare un day hospital per cani nel bene sequestrato al mafioso vitese Calogero Musso, ubicato in contrada Baronia inferiore, nei pressi dello svincolo autostradale, al confine con il territorio di Gibellina.

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