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Partanna, la rivolta del Belice «No» alle trivellazioni

Oggi alle ore 18 al castello Grifeo insieme cittadini, sindaci, associazioni culturali, ambientalisti e deputati

PARTANNA. Un coro unanime che dice no alle trivelle nella Valle del Belice. Alla vigilia del primo incontro ufficiale che vedrà oggi a Partanna (alle ore 18 al castello Grifeo) insieme cittadini, sindaci, associazioni culturali, ambientalisti e deputati, il fronte contrario alla ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi nel Belice si è allargato. Ad intervenire ieri è stato anche il Vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero: «L’ipotesi, piuttosto concreta, che la Valle del Belice possa essere individuata come zona per la ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi ci preoccupa concretamente. Così facendo si stravolge un territorio, invece, vocato ad altre tipicità: agricoltura, turismo, cultura. Assistiamo ancora una volta alla “colonizzazione” dei nostri territori senza che gli enti locali e i cittadini vengano coinvolti – ha detto il Vescovo – questi interventi non collimano con lo sviluppo a cui questa Valle deve guardare. E mi chiedo: cosa ne gioveranno i cittadini da queste scelte imposte?. Sembra paradossale che da un lato si finanziano interventi in agricoltura anche sperimentale e biologica e dall’altro si consente, sugli stessi territori, di far lavorare le trivelle». Alla dura presa di posizione del Vescovo ieri è seguita quella del sindaco di Menfi, Michele Botta: «È un rischio folle a cui ci opporremo in nome dell’incolumità di questa terra, area di eccellenza nella produzione agricola e zootecnica, soggetta a vincolo paesaggistico e culturale». Oggi si discuterà a Partanna sul cosa fare. Nell’ambito della questione ad oggi di ufficiale c’è un parere positivo espresso dall’Assessorato regionale all’energia all’istanza presentata nell’agosto 2011 dall’Enel Longanesi Developments srl per il rilascio del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nel territorio convenzionalmente denominato “Masseria Frisella”, ricadente nel territorio dei comuni: Montevago, Santa Margherita Belice, (Agrigento), Bisacquino, Campofiorito, Camporeale, Contessa Entellina, Corleone, Monreale, Partinico, Piana degli Albanesi, Roccamena, San Cipirello e San Giuseppe Jato (Palermo), Alcamo, Gibellina, Poggioreale e Salaparuta (Trapani). Per gli aspetti ambientali e per le opposizioni espresse dai comuni interessati, l’assessorato ha passato la palla al Dipartimento regionale ambiente, competente per il rilascio del provvedimento necessario.

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