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Gibellina, la piscina resta chiusa: i sindaci spalleggiano la protesta

La struttura ha chiuso i battenti la scorsa estate. I costi di gestione ammontano ad oltre novantamila l’anno

GIBELLINA. “Proseguiremo la nostra azione ad oltranza, fino a quando la Provincia non deciderà di riaprire la piscina che insiste sul territorio di Gibellina”. E’ quanto dichiarato dai componenti il comitato spontaneo che giovedì pomeriggio si sono radunati davanti la struttura chiedendone la riapertura al pubblico. Piccoli e grandi, appassionati e non, hanno preso parte al sit-in. A sposare l’iniziativa anche i sindaci di Gibellina e Santa Ninfa, Rosario Fontana e Paolo Pellicane, pronti a sostenere il comitato spontaneo.

“Se non dovessimo avere risposte concrete entro lunedì o al massimo martedì – dichiara Vincenzo Bianco, portavoce del comitato- ci sposteremo a Trapani, presso la sede della Provincia, per proseguire la nostra protesta”. Sui costi, un altro componente il Movimento, Nicola Pacino, riferisce: “La Provincia con la gestione della Megaservice che si avvaleva dell’operato degli articolisti risparmiava parecchio, perché allora la decisione di chiudere”. La piscina accoglieva 500 utenze circa, provenienti anche dai Comuni limitrofi. La chiusura è avvenuta l’estate scorsa. La struttura, nella quale lavoravano 2 articolisti della Provincia e 5 impiegati della Megaservice, che gestisce la piscina per conto della Provincia, era fruita dagli utenti del Belicino. Sulla vicenda prendono posizione anche i sindaci di Gibellina e Santa Ninfa. A tal proposito, Rosario Fontana, aggiunge: “Non permetterò che una struttura così importante, che ricade nel territorio comunale di Gibellina, venga prima vandalizzata e poi chiusa con la scusa che non ci sono fondi. Atteso - continua - che il Comune ha contribuito alla realizzazione della piscina mettendo a disposizione il terreno, aspetto la riconvocazione del tavolo tecnico per l’esame delle proposte che ne prevedono la riapertura in tempi brevissimi, dando così risposte concrete non solo ai dipendenti che hanno tutta la mia solidarietà, ma anche agli utenti del Belìce”.

Impegno anche da parte del sindaco Pellicane: “Faremo il possibile perché la struttura venga riaperta. La Provincia è sempre stata assente su tutto, dimostri, finalmente, che c’è, esiste. E’ assurdo, infatti, chiudere una struttura che funziona bene”. Subito dopo la chiusura della piscina, la dirigente del settore Sport della Provincia, Maria Stella Porretto aveva riferito che “La Provincia non aveva alcun interesse a chiudere la piscina, anzi stava cercando di valutare tutte le ipotesi possibili per continuare a tenere aperta la struttura, nonostante per il momento ci sia andata sotto con i costi che ogni anno si aggirano sui 90 mila euro”. Tra le iniziative per la riapertura della piscina rientra la raccolta di 1000 firme.

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