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A Birgi consegnati nuovi caccia: base pronta a ospitare i droni

Per l’aeroporto civile limitazioni per consentire, se necessario, l’atterraggio dei velivoli comandati a distanza

TRAPANI. Completata la consegna di otto velivoli Eurofighter Typhoon alla base dell'Aeronautica militare di Trapani-Birgi dove ha «stanza» il 37° Stormo e dove sono ospitati anche l’82° Centro Csar equipaggiato con elicotteri HH3-FU e la base operativa avanzata (FOB) degli aerei-radar E-3A AWACS nell'ambito del programma multinazionale NATO Airborne Early Warning Force. Torna così operativo 24 ore su 24, dopo sette mesi, il 18° «Gruppo caccia» che, con i nuovi Eurofighter, sarà impegnato nel servizio di sorveglianza dello spazio aereo nazionale e NATO. Il «Gruppo» era inattivo dal mese di maggio dello scorso anno, quando sono stati restituiti agli Usa i cacciabombardieri F-16 Fighting Falcon che erano stati presi in leasing nel 2003.

L'Eurofighter Typhoon è un caccia multiruolo realizzato dal consorzio industriale Eurofighter a cui partecipano la British Aerospace (con una quota del 37%), la tedesca DASA - DaimlerCrysler Aerospace (29%), la spagnola CASA (14%) e l'azienda italiana del gruppo Finmeccanica Alenia Aermacchi (20%). Si tratta del «più avanzato aereo da combattimento mai sviluppato in Europa, in grado di offrire capacità operative di ampio respiro e un'efficacia impareggiabile», come si legge sul sito del ministero della Difesa. Gli aerei della base militare di Trapani-Birgi opereranno «in supporto e come back-up» ai due stormi dell'Aeronautica di stanza a Grosseto e Gioia del Colle (Bari), rispettivamente il 4° ed il 36°.

Intanto con dei specifici «Notam» è stata comunicata all’aviazione civile che opera nell’attiguo aeroporto «Vincenzo Florio», la proroga sino al 25 febbraio della necessità della sospensione di alcune procedure strumentali standard nelle fasi di accesso, partenza e arrivo degli aerei nell’eventualità che fosse necessario consentire l’atterraggio degli Unmanned Aircraft, i cosiddetti droni (velivoli senza pilota comandati a distanza) utilizzati dalla base di Sigonella.

Il «Vincenzo Florio», in occasione degli eventi bellici in Libia del 2011 ha sofferto pesantemente, in termini di cancellazione e di sospensione di voli e tratte aeree, questa contiguità. Ma oggi ha ripreso la crescita con un traffico passeggeri che, a fine 2012 è stato quantificato in un +7%, in netta controtendenza con altre realtà aeroportuali che hanno, invece, registrato pesanti decrementi passeggeri con un contrazione a livello nazionale dello -0.4%.

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