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Castellammare, scatta la protesta: «Tante discariche, nessuno interviene»

Segnalati cumuli di rifiuti a cielo aperto nei pressi di Scopello in contrada Ciauli

CASTELLAMMARE. "Capisco che la responsabilità non è tutta dell'amministrazione comunale, però qualcuno deve intervenire, anche a livello di Procura della Repubblica, per punire i responsabili. Ognuno per le proprie competenze istituzionali faccia qualcosa, e si coordinino queste competenze". Giacomo Clemenzi, assieme ad Antonino Maiorana, segnala ancora una volta la perdurante presenza di discariche abusive di rifiuti a cielo aperto nei pressi di Scopello. Precisamente in contrada Ciauli. Lastre di eternit, bombole di gas in disuso e altri rifiuti tossici giacciono tra la splendida vegetazione con panorami mozzafiato sullo sfondo. Una situazione che si verifica anche in molte altre zone del Castellammarese, così come nei territori di Alcamo e di Calatafimi Segesta. L'orrendo spettacolo rappresentato da questi rifiuti a Ciauli fa a pugni con il magnifico paesaggio e con la possibilità di respirare aria pura. Ed è gravemente compromessa la salubrità dei terreni interessati. E' vero che nel Palermitano si assiste a molto di peggio, ma occorre intanto non sottovalutare queste segnalazioni, poiché sono testimonianza di un grave allarme ambientale e di sanità pubblica. "La Polizia municipale - affermano Clemenzi e Maiorana - è venuta a controllare, ma poi non è stato fatto più nulla per rimuovere questo scempio ed effettuare gli interventi di bonifica. Dove sono gli ambientalisti? Ci si organizzi concretamente per prevenire queste situazioni. I turisti non soltanto vedono questo sconcio ma assistono pure agli incendi che, come è avvenuto la scorsa estate, oltre a distruggere il patrimonio naturale, mettono a repentaglio l'incolumità di chi viene ad abitare qui oppure transita sulle strade che conducono alle località di villeggiatura". Il sindaco Marzio Bresciani dichiara: "Nell'ultimo anno abbiamo speso oltre 30 mila euro, affidandone il servizio all'Aimeri Ambiente, per raccogliere e smaltire 11 mila chili di amianto. Purtroppo la gente non sa come smaltire tutto questo materiale e, non essendo disposta ad attendere le lunghe prassi burocratiche e tecniche, preferisce disfarsene gettandolo al di fuori del centro urbano. Ma non dobbiamo dimenticare che al di fuori del centro abitato la competenza in materia è della Provincia". Già nel mese di giugno scorso avevamo ricevuto segnalazione di una vasta discarica di amianto in contrada Sarmuci. Intanto ad Alcamo, in piazza Ciullo, da ieri fino a domenica è in corso una raccolta di adesioni alla causa "Mille alberi per mille alcamesi", iniziativa del comitato "SalviAmo il Monte Bonifato", in collaborazione con l'istituto "Vito Fazio Allmayer" con una rete di scuole del territorio.

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