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Minacce su Facebook, denuncia per una donna

Dopo avere segnalato a Facebook che era stato creato un account falso a suo nome, la "vittima" - un'anziana di 72 anni - ha anche presentato, tra settembre e dicembre 2011, due denunce

TRAPANI. Facebook e Skype non sono solo «armi» dei più giovani. Messe in mano ad una donna di 72 anni si sono tradotte in un’imputazione di «minaccia» a carico della stessa donna. Utilizzando, sul social network, lo stesso nome e la stessa immagine del destinatario, la donna, infatti, avrebbe inviato ad un dipendente di un ente pubblico, esponente della Cgil ed impegnato in politica per il Pd, tutta una serie di messaggi del tipo «che c... vuoi pezzo di st...», «attento perché te spacco sta faccia de m... che ciai e te ritrovi in rianimazione» e «si ricordi che le mie spalle sono ben difese, se lo ricordi bene, quindi attento se non vuole pagarla una volta per tutte».

Dopo avere segnalato a Facebook che era stato creato un account falso a suo nome, la «vittima» ha anche presentato, tra settembre e dicembre 2011, due denunce alla Procura della Repubblica, alla Polizia Postale, alla Questura ed ai Carabinieri creando, nel frattempo, un «profilo» sul social network nel quale ha aggiunto «vero» al proprio nominativo. Le indagini della Polizia postale si sono estese a tutta Italia ed, infine, attraverso il Dipartimento del Veneto, si è risaliti ad una insospettabile 72enne di Mestre nei confronti della quale il pm Massimo Palmeri ha disposto la citazione a giudizio davanti al Giudice di Pace.

Nella prima udienza la «vittima» si è costituita parte civile, affidandosi all’avvocato Nino Sugamele. Il processo è stato rinviato, quindi, all’11 aprile per sentire, con gli investigatori, la stessa imputata, assente nella prima udienza, il cui «esame» è stato chiesto dall’avvocato Sugamele «per tentare di riuscire a capire - ha motivato - perché l’ha fatto».

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