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Compravendita auto di lusso: undici rinvii a giudizio

Inchiesta dei carabinieri su una serie di truffe nella compravendita di auto di grossa cilindrata sull'asse Italia-Germania. Un'indagine che a fine luglio 2007 era sfociata nell'emissione di otto misure cautelari

TRAPANI. Il gup di Marsala  Annalisa Amato ha rinviato a giudizio undici persone coinvolte  in una inchiesta dei carabinieri su una serie di truffe nella  compravendita di auto di grossa cilindrata sull'asse  Italia-Germania. Un'indagine che a fine luglio 2007 era sfociata  nell'emissione di otto misure cautelari. Due furono le persone  arrestate: i fratelli gemelli Giovanni e Giorgio Arena, di 37  anni, entrambi pregiudicati, originari di Palermo ma residenti a  Marsala, dove gestivano di fatto la «Autoelite srl». L'obbligo  di dimora fu, invece, disposto per Pietro Giuseppe Centonze, di  37 anni, pregiudicato e sorvegliato speciale, cugino del capo  mafia di Marsala Natale Bonafede. Dell'organizzazione avrebbero  fatto parte anche altre cinque persone, per le quali il gip  dispose misure cautelari alternative. Il divieto di dimora a  Marsala fu ordinato per Elena Ventura, 61 anni, madre dei  fratelli Arena e amministratore dell' «Autoelite», la cui  posizione, però, è stata stralciata, mentre l'obbligo di  presentazione alla polizia giudiziaria fu ordinato per Domenico  Crimi, 30 anni, Giuliano Balsamo, di 59, Gianvito Marino, di 36,  e Saverio Fici, di 41, tutti dipendenti dell'Autoelite. Rinviati  a giudizio anche quattro titolari di agenzie di pratiche  automobilistiche accusati di falso: Anna Concetta Pinto, di 41  anni, Piero Genna, di 40, Girolamo Stassi, di 51, e Giuseppe  Patrik Basile, di 37. Quest'ultimo ex consigliere comunale dei  Verdi. Le truffe, secondo l'accusa, sarebbero state realizzate  «mediante la stipula di contratti di vendita di auto di grossa  cilindrata che non erano mai state nella effettiva  disponibilità della concessionaria, autovetture vendute sulla  carta e mai consegnate». Venticinque le vittime individuate. Il  giro d'affari è stato valutato in oltre un milione di euro. Il  processo comincerà il 24 gennaio 2013. 

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