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Torna la «Compagnia dei 4 Santi» Rivive una tradizione dimenticata

TRAPANI. Con una cerimonia officiata da padre Nicola Rach, che ha avuto luogo nella Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, ieri sera è stata benedetta la «Compagnia dei quattro Santi coronati» costituita dalle donne della Maestranza dei Muratori e scalpellini che ha in cura il Sacro Gruppo de «La Flagellazione» della Processione dei Misteri e che aveva «esordito» proprio nella edizione dello scorso anno della rappresentazione del Venerdì Santo. Rivive, quindi, un culto che era stato praticato per secoli e che era precipitato nel dimenticatoio, nei riguardi di quattro Martiri, probabilmente tuttora sconosciuti ai più, i «Santi coronati» Sinforiano, Claudio, Nicostrato e Castorio. Secondo la tradizione erano quattro scalpellini cristiani che subirono il martirio sotto l'impero di Diocleziano, nel 287, per essersi rifiutati di realizzare il simulacro del dio pagano Esculapio. Confessata la loro fede, sarebbero stati fatti flagellare dal tribuno militare Lampedio perché la abiurassero e quindi, rinchiusi in casse di piombo, sarebbero stati gettati nelle acque di un fiume. Con i quattro «Santi coronati» viene ricordato anche Simpliciano, un loro compagno di lavoro, cristiano anche lui, che ne recuperò i corpi e, per questo, messo anch'egli a morte. I «Santi coronati» Sinforiano, Claudio, Nicostrato e Castorio, nel Medioevo divennero patroni dei muratori, degli scalpellini e delle corporazioni edili ed essendo stata l'arte delle costruzioni sempre assai fiorente in città, ebbero intitolata una chiesa prima dedicata a San Leonardo Lo Grande, «che - ricorda il segretario della Maestranza, Francesco D’Aleo - il 6 novembre 1610 venne donata dal vescovo della Diocesi di Mazara (da cui, all’epoca, dipendeva Trapani), Marco La Cava, ai muratori ed ai loro successori. A testimonianza della venerazione per i «Quattro Santi coronati» vi era la tradizione che gli «schifazzi», le imbarcazioni che trasportavano il sale nel porto, dovessero lasciare un’offerta in denaro per ogni carico». Bombardata nell’ultimo conflitto mondiale, la chiesa venne poi ristrutturata ed è divenuta sede della Maestranza. Una insegna con frasi in latino tratte dall’atto di donazione la indica al 57/bis della via Nunzio Nasi. «La costituzione con le donne della Maestranza della «Compagnia dei quattro Santi coronati» - spiega il capoconsole Giovanni D’Aleo - è un riconoscimento al lavoro delle donne. Per quanto riguarda il mestiere dei muratori, in particolare, anche nei secoli scorsi le donne avevano un ruolo fondamentale impastando la calce o soltanto pulendo i ferri». Coordinatrice della «Compagnia» è Daniela Del Giudice, architetto come Giovanni D’Aleo. «La nostra opera - afferma - sarà per lo più in direzione della solidarietà nel solco di una tradizione che vuole la Maestranza sempre impegnata a sostegno dei poveri e dei più bisognosi anche attraverso periodiche raccolte di generi di prima necessità».

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