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Provincia, niente rinnovi per 17 precari

Avviate le procedure di selezione per la copertura di un centinaio di posti di impiegato. Per altri 22 saranno necessari i concorsi

TRAPANI. In mancanza di novità legislative o comunque di precise indicazioni da parte della Regione in ordine alla situazione dei precari negli enti locali, 17 lavoratori Asu (che prestano servizi ausiliari manuali e di pulizia) della Provincia, dall’1 gennaio 2013 resterebbero disoccupati. La notizia negativa è stata ribadita nel corso del confronto che i rappresentanti di tutte le sigle sindacali hanno avuto, ieri mattina, nell'aula consiliare della Provincia con il commissario Luciana Giammanco che, su un punto è stata chiarissima.
«Saranno prorogati tutti i contratti che saranno stati autorizzati dalla Regione».

Il confronto era stato promosso dal presidente del consiglio Peppe Poma, a nome di tutti i gruppi politici rappresentati in aula, nella considerazione dell’approssimarsi della scadenza del 31 dicembre ma anche del fatto che l'ex amministrazione guidata da Mimmo Turano, il 26 marzo aveva comunicato di avere avviato le procedure finalizzate alla stabilizzazione del personale mentre una circolare dell'Assessorato regionale del Lavoro dello scorso giorno 5 ottobre affermava che possono essere rinnovati i contratti di tutti i lavoratori precari (ad eccezione di quelli in servizio presso gli Enti che non hanno rispettato il patto di stabilità).

Il commissario Luciana Giammanco, che è anche dirigente generale del Dipartimento regionale della Funzione pubblica, ha ribadito di avere già avviato, sulla base della normativa vigente, la procedura delle selezioni, che saranno perfezionate al massimo entro un mese, per la copertura dei posti nei profili professionali vacanti in dotazione organica delle categorie A e B (impiegati di supporto agli Uffici) mentre per la categoria C i posti nei quali attualmente sono utilizzati 22 precari saranno messi a concorso. Con lo stesso provvedimento relativo alle procedure per i profili professionali delle categorie A e B il commissario Giammanco, infatti, si è riservata di avviare le procedure di stabilizzazione in attesa di modifiche legislative «ovvero di modifiche agli attuali vincoli di finanza pubblica».

Ma «rimane improcrastinabile - afferma Peppe Poma - l'esigenza che vengano posti finalmente in essere i provvedimenti occorrenti per l'assunzione a tempo indeterminato di questi lavoratori». Il presidente del consiglio provinciale ricorda, peraltro, che della problematica e della necessità della stabilizzazione del personale precario sono stati già investiti tutti gli organismi, dall’Unione delle Province alla Consulta regionale dei presidenti dei consigli provinciali al Governo, che potranno sbloccare una situazione che rischia di catapultare centinaia di persone (tutte ormai over 40 e 50) «in un contesto fatto di perdita di ogni pur minimo diritto acquisito e, soprattutto, del pur minimo mezzo di sussistenza».

La Provincia conta complessivamente 208 precari. Oltre ai 17 Asu, 120 sono ex Lavoratori socialmente utili (tranne alcuni già «inquadrati» come geometri, si tratta di uscieri, archivisti, pulizieri ed esecutori) e 71 ex Puc (lavoratori di Pubblica utilità collettiva occupati come operai e geometri).

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