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Alcamo, vertice sul costone da salvare

Lunedì il sopralluogo. Poi saranno decisi gli interventi per la messa in sicurezza dell’area distrutta da incendi e smottamenti

ALCAMO. «Lunedì prossimo, con i tecnici della Provincia e della Protezione civile regionale, faremo un sopralluogo congiunto sul Monte Bonifato». Ad annunciarlo ieri il vicesindaco di Alcamo, Gino Paglino, dopo che finalmente si è trovato un punto di incontro tra tutti e tre gli enti pubblici coinvolti, per avviare tempestivamente i controlli e quindi concretizzare gli interventi per la messa in sicurezza delle aree della montagna devastate dagli incendi divampati alla fine del mese di settembre scorso.

Ricordiamo infatti che cinque giorni fa si è tenuta nell'aula consiliare del Municipio in piazza Ciullo una conferenza di servizio per discutere su come affrontare quest'emergenza. Una conferenza di servizio nella quale è stato chiarito che la Provincia, in base alla normativa vigente, non ha specifiche competenze per attuare la messa in sicurezza che, invece, spetta o al Comune oppure alla Regione. La Provincia garantirà comunque il proprio supporto tramite il servizio di geologia.

L'amministrazione comunale alcamese, intanto, ha deliberato di approvare il riconoscimento delle spese effettuate per il soggiorno delle famiglie che nella notte tra il 13 e il 14 ottobre avevano dovuto abbandonare le proprie abitazioni in contrada Tre Noci, a seguito di un sopralluogo congiunto effettuato sul versante est della montagna dai tecnici comunali e dal nucleo Saf dei vigili del fuoco, sopralluogo che aveva consentito di constatare il pericolo determinato dal possibile distacco di un masso. Il sindaco Bonventre aveva quindi convocato il Coc (Centro operativo comunale), al fine di coordinare le operazioni di messa in sicurezza e dell'assistenza alle famiglie, e di conseguenza emanato un'ordinanza per l'evacuazione di 15 nuclei familiari, 6 dei quali (per un totale di 16 persone sulle 62 complessivamente interessate) non disponendo di alloggi alternativi erano stati allora sistemati all'Hotel Centrale, un'altra persona aveva invece pernottato alle Camere Enny.

Le spese effettuate sulla base delle decisioni del Coc ammontano dunque a 4.175,58 euro per l'acquisto del materiale necessario alla messa in sicurezza del masso che minacciava la pubblica incolumità (in particolare 4.069,58 euro da pagare alla ditta El.Si.Ra. sas di Calamia Aurelio, e 106 euro alla Edil Calandrino), e 1.233 euro per le spese sostenute per l'evacuazione dei residenti (1.145 euro all'Hotel Centrale e la restante somma alla Camere Enny).

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