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Scoperte 37 case "fantasma", inviati gli avvisi per gli arretrati

Nelle cartelle l’attribuzione della rendita presunta dei fabbricati non dichiarati al Comune

TRAPANI. L’Agenzia delle Entrate continua il suo «forcing» alla scoperta di quegli immobili che al catasto non esistono, ma che in realtà sono edificati. E così è stato pubblicato un nuovo elenco di 37 cittadini (dopo gli oltre 500 dello scorso mese di aprile) proprietari di terreni dove sorgono gli immobili che non risultano accatastati. A loro, pertanto, l’Agenzia del Territorio farà avere gli avvisi relativi all’attribuzione della rendita presunta dei fabbricati non dichiarati.

Grazie ai controlli effettuati dagli ispettori dell’Agenzia del Territorio, pertanto, adesso è stato possibile redigere un doppio elenco. Il primo è relativo alle particelle del catasto dei terreni che sono oggetto dell’attività di attribuzione della rendita presunta, mentre nel secondo vengono riportati i nominativi dei soggetti interessati dagli accertamenti (la maggior parte residente nel capoluogo, ma figurano anche cittadini di Erice, Alcamo, Calatafimi, Agrigento, Buseto Palizzolo, Palermo, Giovinazzo e San Nicolò d’Arcidiacono), comprensivo anche dell’indicazione del numero di protocollo relativo agli avvisi di accertamento.

I dati sono consultabili da ieri e sino al 29 gennaio del prossimo anno e sono depositati alla sede dell’Agenzia del Territorio, in via Rubino ed al Comune. Come precisa Francesco Giglio, direttore dell’Ufficio provinciale dell’Agenzia del Territorio nell’avviso relativo alla «pubblicazione degli atti relativi all’attribuzione della rendita presunta ai fabbricati non dichiarati in catasto», i possessori devono dimostrare all’Agenzia del Territorio, innanzitutto, la loro qualità di aventi diritto ai beni. Quindi, se risultano regolarmente intestati in catasto, sarà sufficiente l’esibizione di un documento di riconoscimento, mentre, in caso contrario, dovrà essere esibito, al tempo stesso, anche un altro documento idoneo. Gli intestatari degli immobili potranno richiedere il riesame dell’accertamento in sede di autotutela e, trascorsi 60 giorni dalla pubblicazione, sarà anche possibile presentare ricorso alla competente commissione tributaria provinciale, contro l’accertamento dell’attribuzione della rendita presunta. La presentazione della richiesta di riesame, infine, non interrompe e non sospende i termini per la proposizione del ricorso. 

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