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Zingaro distrutto, colpo al turismo

L’allarme del sindaco di San Vito: “Se non si riapre subito la zona sarà crisi”

PALERMO. Il danno ambientale è sotto gli occhi di tutti, anche se è ancora da quantificare. La Riserva dello Zingaro incenerita, però, potrebbe avere ripercussioni, non immediate ma prossime, anche sul tessuto economico di San Vito Lo Capo che ruota attorno al binomio «spiaggia e Area protetta». A preoccupare è il futuro perché la stagione estiva, ancora in corso, non è compromessa: lo dicono ristoratori, albergatori e commercianti. I turisti, alla luce di quanto accaduto, non hanno, infatti, disdetto - salvo rare eccezioni - le prenotazioni per un soggiorno nel borgo marinaro. Annullare la vacanza per organizzarne una nuova, quando alla fine della bella stagione manca davvero poco, scegliendo un’altra meta, non è poi così facile. Ma operatori turistici ed economici pensano già al domani e, intanto, si interrogano sui tempi per la riapertura dello Zingaro.
Il sindaco di San Vito Matteo Rizzo ha chiesto la convocazione di una conferenza dei servizi «per fare il punto della situazione - sottolinea - e per capire quando la Riserva potrà essere riaperta». «Riaprire la Riserva in tempi brevi, anche se ovviamente per rendere lo Zingaro fruibile ai visitatori occorre fare delle attente valutazioni sulle condizioni di sicurezza, sarebbe un bel passo in avanti - dice il presidente della Pro Loco di San Vito Lo Capo, Ninni Ravazza - perché bisogna subito voltare pagina e ricominciare tutto daccapo. Al tempo stesso sarebbe anche un segnale di forza nei confronti di questi criminali che sfigurano la natura e di efficienza alla luce delle polemiche sorte subito dopo il rogo». Ravazza rivela un dato assai significativo: «Il 75 per cento dei visitatori che si rivolgono all’Ufficio turistico chiede della Riserva dello Zingaro che è un importassimo luogo di richiamo, attorno al quale ruota, peraltro, una fetta di economia legata alle escursioni in barca. Un altro danno, in questa direzione, è il divieto di navigazione entro i 50 metri dalla costa dell’Area protetta che ha messo in ginocchio il settore in questione. Le gite a Makari o a Cofano, per quanto suggestive possano essere, sono poco appetibili ai turisti che vogliono andare allo Zingaro».
L’incendio per Ninni Ravazza ha arrecato anche un altro danno notevole: «Quello d’immagine. Abbiamo fornito la fotografia di un territorio che non ha saputo proteggere le proprie risorse». Per il sindaco Rizzo «è impensabile che l’azione di alcuni scellerati vanifichi quanto di positivo ha saputo fare l’uomo. Mi riferisco, in particolare, al lavoro svolto dalla Forestale che ha fatto della Riserva una perla nel panorama naturalistico nazionale. L’incendio è gravissimo per due aspetti: per il danno economico-finanziario e per il danno ambientale».
«Condivido pienamente - sostiene l’assessore provinciale al Turismo, Cettina Spataro - le preoccupazioni e le ansie degli operatori sanvitesi su possibili conseguenze per la prossima stagione estiva. Ecco perché non dobbiamo farci trovare impreparati e lavorare subito per il rilancio dello Zingaro. Io sono fiduciosa: i sanvitesi stanno già reagendo con grande dignità e concretezza. In questo momento c’è bisogno di toni bassi e tanto lavoro».
Francesca De Luca, coordinatrice regionale di «FareAmbiente» settore Foreste, è stata direttrice dello Zingaro fino al 2000. «La Riserva - dichiara - non è stata completamente distrutta anche se la ferita è molto vasta. Partiamo da questo dato di fatto e rimbocchiamoci subito le maniche per riaprirla al pubblico. In alcune cale basta soltanto sostituire la staccionata divorata dal fuoco. I nostri volontari sono pronti a dare il proprio contributo». Frattanto, entro la fine dell’anno «Fareambiente» Trapani istituirà le cosiddette guardie ecozoofile.
«Avremo a disposizione - rileva il coordinatore provinciale dell’associazione, Salvatore Braschi - ventidue unità che impiegheremo nella sorveglianza del nostro patrimonio boschivo. Potrebbe essere un ottimo deterrente per tenere alla larga i malintenzionati».
A lanciare un messaggio forte, invece, è il presidente della Provincia, Mimmo Turano: «Lo Zingaro ritornerà a risplendere come prima e i criminali che l’hanno attaccato saranno assicurati alla giustizia: la mia promessa e il mio auspicio».
Intanto, domenica mattina, gli abitanti di Makari, una delle zone più colpite dal rogo, hanno trovato conforto nelle parole dell’arcivescovo di Trapani, Alessandro Plotti che ha concelebrato la messa nella chiesetta della piccola frazione sanvitese. «Occorre reagire con determinazione alla cultura della violenza di chi, per follia o per una precisa strategia criminale, distrugge e sfigura la natura»: l’invito dell’amministratore apostolico della Diocesi del capoluogo.

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